ludovica rambelli teatro presents

Tableaux Vivants

The Conversion of a Horse: 23 Tableaux Vivants from Michelangelo Merisi da Caravaggio masterpieces

Sinopsys

Based on the “tableaux vivants” technique

Based on the “tableaux vivants” technique, La Conversione di un Cavallo is a work of great visual impact and yet of extreme simplicity. Before the viewers ‘eyes twenty-three of the best Caravaggio’s canvasses are composed by the actors’ bodies with the help of some minimal elements only, such as draped fabrics of varied colours and texture and other everyday objects. Just one stream of light brightens up the scene, working as an imaginary frame. The changes are all “en plain air” and Rhythmically punctuated by Mozart, Bach, Vivaldi and Sibelius’ musics: that's the magic of the Tableaux Vivants.

The Deposition: one of the Tableaux Vivants performed by the Compagnia Ludovica Rambelli Teatro
The Flagellation: one of the Tableaux Vivants performed by Compagnia Ludovica Rambelli Teatro

This work was born in 2006, thanks to...​

… an educational project by the “Luigi Vanvitelli” Faculty of Architecture: after its first outcome, its scenic strength was clear, and since then it has seen many different forms. Performed at the Museum of Capodimonte in more than one occasion, “Maggio dei Monumenti” festival for the editions of 2008, 2009, 2010, 2011 and all around Italy in museums, galleries, squares, sacrats, Tableaux Vivants always keep their suggestion and their magic for a more attentive and complicit public, when not warned of the epiphany of a simple, rigorous, artisanal work.

Ludovica Rambelli was invited by the Academy of Fine Arts in Naples...

...to conduct a workshop on the theme of Tableaux Vivants. Together Dora De Maio, they put back on stage again the work on Caravaggio. With the same technique, the following year, they also presented the performance "Salvi per Miracolo", a work inspired by the votive shrine of Neapolitan devotion. Both performances, staged in the Academy as part of the "L'Accademia Svelata" review, were guests in 2011, as well as the Maggio dei Monumenti, of Benevento Città Spettacolo.

Saint Catherine of Alexandria: one of the Tableaux Vivants of the Ludovica Rambelli Theatre Company

Ludovica Rambelli Teatro

director
Ludovica Rambelli
click for CV

assistant director
Dora De Maio
click for CV

on stage
Andrea Fersula

Serena Ferone

Ivano Ilardi

Laura Lisanti


Kiara Kija

Antonella Mauro

Paolo Salvatore

Claudio Pisani

The 23 Caravaggio works

  • La Deposizione (1602-1603) Musei Vaticani, Città del Vaticano
  • Estasi di Maddalena o Maddalena Klein (1606) Collezione privata

  • Crocefissione di Pietro (1601) Cappella Cerasi, Santa Maria del Popolo, Roma 

  • Decollazione del Battista (1608) Cattedrale di San Giovanni, La Valletta, Malta

  • Morte della Vergine (1604) Museo del Louvre, Parigi 

  • Giuditta Oloferne   (1599) Palazzo Barberini, Roma

  • Flagellazione (1607-1608) Museo di Capodimonte, Napoli

  • Sacrificio di Isacco   (1602)   Collezione Cremonini
  • Martirio di Matteo (1600) Cappella Contarelli, San Luigi dei Francesi, Roma
  • Annunciazione (1609-1610) Musée des Beaux-Arts, Nancy
  • Adorazione dei Pastori  (1609) Museo Nazionale, Messina
  • Riposo durante la fuga in Egitto (1595-1596) Galleria Doria Panphilj, Roma
  • Madonna dei Pellegrini   (1604-1606) 
  • Sant’Agostino, Roma
  • Santa Caterina d’Alessandria (1597) Museo Thyssen-Bornemisza, Madrid
  • Narciso (1599) Palazzo Barberini, Roma
  • Giovanni Battista (1604) Nelson-Atkins Museum of Art, Kansas City, Missouri
  • Seppellimento di Santa Lucia   (1608) Santa Lucia, Siracusa
  • Martirio di Sant Orsola (1610) Palazzo Zevallos, Napoli
  • Resurrezione di Lazzaro  (1609) Museo Nazionale, Messina
  • La Maddalena (1594-1595) Galleria Doria Panphilj, Roma
  • San Francesco in Estasi   (1594-1595)Wadsworth Atheneum, Hartford
  • Bacco  (1596-1597) Galleria degli Uffizi, Firenze
  • Canestra con Frutta   (1596) Pinacoteca Ambrosiana, Milano

Così scriveva Ludovica Rambelli a proposito della prima Messa in Scena

“Ebbene, ora abbiamo anche la conversion di un cavallo”, esclamò l’alto prelato alla consegna della grande tela ora in Santa Maria del Popolo a Roma.

La prima versione de La Conversione di Paolo era stata rifiutata a causa, pare, di un Cristo Giovanotto, che si precipita dal cielo a braccia tese in soccorso di un Paolo pesantemente rovinato a terra e che – a stento – è trattenuto da un angelo evidentemente meno impulsivo. L’aneddoto, gusto quanto quasi sicuramente apocrifo, come molti altri sulla vita dei Merisi, dà il titolo alla Messa in Scena di 17 Tableaux Vivants dell’opera di Caravaggio di cui firmo la regia, e che ho realizzato con la mia compagnia Malateathre. Lo spettacolo è andato in scena, la prima volta, nella facoltà di Architettura Luigi Vanvitelli della Seconda Università degli Studi di Napoli. 

A chi mi domanda “perché La Conversione di un Cavallo?”, rispondo volentieri: “il cavallo sono io”.

Ma non è sul cavallo, che sono io, che intendo soffermarmi, piuttosto sulla “Conversione” restituendo a conversione il suo significato primo, da dizionario: trasformazione, passaggio da uno stato all’altro. Ed ora l’arduo compito di descrivere il senso che dò a questa trasformazione cominciando da Caravaggio, oggetto e motore, insieme, della nostra messa in scena: prendere un qualsiasi oggetto, porlo in uno spazio prima vuoto, la scena, e poi, semplicemente osservarlo.

Tra gli artisti, scrittori, registi e Caravaggio c’è una lunga storia di incontri e spesso fraintendimenti: un grande amore, comunque, e va bene così.

La storia rocambolesca e maledetta del Merisi ha ispirato tutti, magari troppi: cinema e letteratura hanno fatto a gara per indagarla e sviscerarla e raccontarla nei suoi più minimi particolari. Caravaggio è bandiera e santo protettore di ogni fibrillante, esaltato ed artistico eccesso; la sua morte è un giallo, le sue tele sono in odore pregnante di eresia.

Benissimo, ma io di questo non so nulla, ho visto e vedo soltanto come usa la luce.

Il teatro riuscirà a farlo solo nel Novecento.

Illumina una scatola nera ti tenebre fonde con un filo, un raggio, e rimette in luce ciò che nella tenebra era nascosto, mescolato. I corpi e gli oggetti si trasformano e emanando la luce che è loro propria si mostrano allo sguardo: si illuminano più che venire illuminati; restituiscono le particelle di luce che contengono.

La bellezza della realtà allora appare perché necessaria, semplicemente. Ho letto e purtroppo non ricordo l’autore: lo sguardo e l’attesa sono l’atteggiamento che risponde al bello, finché è possibile concepire, volere, desiderare il bello, questo non appare.

La messa in scena de La Conversione di un Cavallo non è frutto di un’idea o di qualche riflessione. In uno spazio abbiamo ricreato le condizioni in cui lavora un pittore nel suo studio. Una lampada, una sola, illumina il soggetto da destra a sinistra, dall’alto verso il basso. Si dice che Caravaggio facesse i buchi nel soffitto per ottenere quel taglio che nessun sagomatore riuscirà mai ad imitare.

La scena tridimensionale è facilmente riquadrata in una cornice immaginaria; ai bordi, pronti per essere utilizzati, oggetti semplici, stoffe e i corpi degli attori.

La locandina dei primi Tableaux Vivants della Compagnia Ludovica Rambelli

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Ludovica Rambelli Teatro brings the Caravaggio and Michelangelo Tableaux Vivant performance around Italy and Europe. If by chance we happen in your part, come to see us. 

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